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Conosciamo meglio i nostri genitali: la clitoride.

  • spaziosessuologia2
  • 14 dic 2017
  • Tempo di lettura: 3 min


Con migliaia di terminazioni nervose, la clitoride è la fonte di intenso piacere sessuale per molte donne; in effetti, per alcune la sua stimolazione si caratterizza come l'unico modo in cui si può raggiungere l'orgasmo.

Non a caso, gli esperti ritengono che il piacere sessuale sia la funzione principale della clitoride.


La porzione esterna della clitoride è chiamata glande ed è una piccola struttura che si trova tra l'osso pubico e le labbra superiori, coperto da un cappuccio di pelle che lo protegge (come il prepuzio sul pene). Pene e clitoride sono uguali (ad eccezione di alcuni piccoli dettagli, come la grandezza e il fatto che il pene sia molto più esterno): noi biologicamente nasciamo con una struttura femminile, se non ci sono gli ormoni maschili che intervengono il corpo si sviluppa come donna.

La maggior parte delle clitoridi non sono visibili e si estendono all'interno, verso la vagina, proprio come la punta di un iceberg e quello che si vede fuori è solo una minima parte di quello che c'è sotto: la sua struttura è incredibile, le sue braccia, e le sue radici abbracciano l'entrata vaginale, fino a raggiungere i dieci centimetri.


Le clitoridi variano per dimensioni, forma e posizione: alcune sono più piccoli di altre o hanno meno superficie, ci sono quelle più vicine alla vagina, oppure interamente ricoperte dal cappuccio o totalmente esposte.


Simbolo dell'autonomia sessuale della donna, la clitoride resta spesso un oggetto misterioso per gli uomini. Infatti, il 95% delle donne raggiunge l'orgasmo nel giro di alcuni minuti stimolando la clitoride autonomamente, mentre se la stimolazione è fatta da un uomo non sempre si riesce a raggiungere risultati così soddisfacenti in poco tempo, sia perché non tutti gli uomini sanno precisamente come individuarlo, sia perché non sanno come stimolarlo. Spesso l'uomo ha un approccio "aggressivo" alla clitoride, la scambia per un tasto di accensione del piacere femminile e la stimola con poca delicatezza, che a volte può arrecare fastidio piuttosto che piacere.

La stimolazione deve seguire dei movimenti delicati e circolari che ruotano attorno al glande, o movimenti lungo il corpo visibile della clitoride, nella parte superiore all'incrocio tra le grandi labbra.


Non tutte le donne hanno la stessa sensibilità, questo dipende dallo sviluppo dell'organo, ma anche da fattori ormonali: infatti, sarà più sensibile durante l'ovulazione e subito prima del ciclo mestruale, mentre lo sarà un po' meno subito dopo la fine delle mestruazioni.

La donna può aumentare le sue possibilità di raggiungere l'orgasmo clitorideo mostrando al partner esattamente dove si trova e come le piace essere stimolata: la comunicazione di ciò che ci piace e non ci piace è sicuramente il primo passo verso la consapevolezza del proprio piacere, sostenuto da una buona complicità ed intesa di coppia.


Le coppie possono provare diverse posizioni sessuali che ne consentono una maggiore stimolazione: sono da preferire tutte quelle che mettono il pube della donna contro quello dell'uomo. La posizione che espone di più la clitoride aumentandone la sensibilità è quella fetale, ossia con le ginocchia accovacciate verso il petto.


La stimolazione clitoridea, può portare degli orgasmi multipli, ma arriva però un punto in cui la donna inizia ad avvertire qualche fastidio: è quello il momento giusto per fermarsi, poiché significa che è stato raggiunto il punto massimo di piacere.


Alcune donne, durante la stimolazione o subito dopo, possono avvertire bruciore, dolore o prurito, e questi fastidi possono essere provocati da una mancata lubrificazione o da qualche piccola lesione. In questo caso sarebbe opportuno rivolgersi al proprio ginecologo, che saprà consigliare gel, creme o lubrificanti adatti ad eliminare ogni disturbo e infiammazione.






 
 
 

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